top of page
Immagine del redattoreMarina Bergonzi

Cristina Barbieri – Disturbo, 2020

Aggiornamento: 14 mar 2021

Il lamento delicato e lacerante dei dimenticati



In un momento globalmente difficile e a tratti surreale come quello in cui siamo immersi da ormai un anno, ho deciso di dedicare questo secondo articolo della sezione "pittura" del mio blog alla giovane artista contemporanea Cristina Barbieri e alla sua serie pittorica intitolata Disturbo, che fornisce a chi scrive e ad ognuno di noi del prezioso materiale di riflessione sulla situazione sociale che stiamo tuttora sperimentando e alla quale siamo chiamati a far fronte.


Nata a Reggio Emilia, dove si è diplomata in Arti Applicate, Scultura ed Oreficeria presso l'Istituto Statale d'Arte Gaetano Chierici, Cristina vive attualmente in provincia di Modena, dove ha trasformato il proprio appartamento in un vero e proprio atelier d'artista che le permette di occuparsi delle sue tre grandi passioni, oltre che professioni: l'arte orafa, l'illustrazione e la pittura.


Quella di Cristina è certamente una casa che pulsa di arte e di vita, in cui il sentire soggettivo di chi la abita trova libero sfogo ed espressione nelle tele intrise di colori ed emozioni, delicate ma allo stesso tempo reali, presenti, necessariamente violente.


Una casa che trasuda un'autentica e bellissima umanità, indagata da Cristina in tutte le sue infinite sfaccettature, fatte di gioie e dolori, slanci di vita appassionati, ma anche chiusure, confusione, alienazione da sé.


Spinta da un forte disagio interiore dovuto alla situazione costrittiva che ciascuno di noi ha vissuto in prima persona in questi mesi di divieti ed incertezze, durante il periodo di confinamento che l'Italia intera ha trascorso nei primi mesi dell'anno appena passato, Cristina dà inizio alla serie di acrilici su tela intitolata Disturbo, dapprima ritraendo se stessa, unico soggetto con cui nella primavera del 2020 ha potuto e, anzi, dovuto, misurarsi e scontrarsi, per poi dipingere familiari, amici e conoscenti lacerati dallo stesso innegabile ed opprimente dolore.


La pennellata sintetica e tuttavia violenta che Cristina utilizza in queste opere diventa così strumento di espressione del sentire delicato ma rumoroso, talvolta assordante, dei soggetti ritratti, persone realmente esistenti sopraffatte dagli eventi di una vita in questo momento messa quasi a tacere da una società che sembra essersi dimenticata dei più deboli, relegati ad una condizione di marginalità che non lascia spazio al diverso, allo "strano".


Quella descritta ed indagata da Cristina è un'umanità confusa, lacerata dal dubbio e dalla perdita di contatto da sé e dagli altri, ma soprattutto di coordinate, quelle necessarie ad orientarsi nel mondo in modo armonioso ma anche assolutamente unico ed irripetibile, allineati al resto della società ma sempre originali, diversi.


"Cosa sto facendo?", "Dove sto andando?" sono solo alcune delle domande che i soggetti ritratti si pongono e, credo, ciascuno di noi ha rivolto a se stesso in questi mesi passati, come anche io mi sono domandata tante volte.


Traendo ispirazione da artisti come Van Gogh, Bacon e Modigliani, ma anche Masaccio e Piero della Francesca, Cristina scaraventa sulla tela tracce di verde, viola e rosso che vanno a delineare il profilo dei volti dei diversi soggetti dipinti, svuotati di occhi, naso e bocca perché svuotati della possibilità di dar voce alle proprie emozioni e perciò di senso.


In una società che tendenzialmente spinge l'individuo a mascherare dietro un perenne sorriso ogni ferita, fragilità, debolezza umana, Cristina si fa portavoce, con le sue opere tanto sintetiche quanto potenti, del grido silenzioso di un'umanità sensibile, ferita da un mondo spietato che vorrebbe chiudere bocca e occhi a tutti coloro capaci di un'acuta, profonda, percezione della realtà in tutti i suoi aspetti, anche e soprattutto quelli più insignificanti.


Se anche voi durante questo anno appena trascorso vi siete sentiti almeno una volta schiacciati da una società che non capendo decide deliberatamente di ignorare ed opprimere, il mio invito a voi curiosi d'arte è quello di contattare questa artista per farvi ritrarre ed entrare così a far parte anche voi di questa meravigliosa serie pittorica nonché spaccato di vita contemporanea reale.


Se invece desiderate saperne di più su questa artista, date un occhio al suo sito web https://www.barbiericristina.com/ o alle sue pagine Instagram e Facebook!


Mari

159 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Renato Guttuso

Comments


bottom of page